Record Runners Music Store

record-runners-finisterrae-music-shop-design-diego-cinquegrana-the-golden-torch-aimaproject-sa-logo

Menu

afghan-wings-gentlemen-1993

Afghan Whigs – Gentlemen 1993

Autore | Federico Fea

Il grunge ha portato alla ribalta moltissime realtà che avrebbero rischiato di passare sottotraccia e di non raggiungere il grande pubblico. Una di queste furono sicuramente i Whigs, formatisi a Cincinnati, ma sotto contratto con la Sub Pop di Seattle. Inseriti erroneamente nel calderone del grunge, i quattro musicisti sono in realtà quanto di più vicino ci possa essere tra la fusione di Replacements e Hüsker Dü con Al Green, Prince e Marvin Gaye. Fedeli al loro amore per il soul e la black music, Dulli e soci confezionano nel 1993 un’opera che rappresenta un insieme di emozioni e perizia tecnica da mozzare il fiato. Chitarre ora taglienti e ora languidamente slide, ora grondanti wah-wah e ora carezzevoli si fondono con ritmi funk e soul senza soluzione di continuità permettendo al grande predicatore dello sfacelo dei sentimenti di mettere in scena la sua personale esibizione fatta di suppliche, urla feroci, sospiri suadenti, melodiosi gorgheggi e stonate invettive. Un Dulli così furioso non si era mai visto e mai lo si vedrà più, così infuriato da aggredire il microfono (Gentlemen, What Jail Is Like) oppure così risentito da blandirti piano piano per poi vomitarti addosso il suo furore (When We Two Parted, Debonair, Fountains & Fairfax). Ma non puoi tirare il fiato nemmeno per un secondo perché la narrazione del quotidiano sfacelo emotivo della coppia ti butta in mezzo al volto una perla ancora più preziosa: la toccante e caustica My Curse, cantata da Marcy Mays delle Scrawl, rappresentazione femminile del misogino amatore seriale portato in scena da Greg Dulli. Applausi, signori! Applausi per un disco che si conclude con uno strumentale e che non ti abbandonerà più, ti entrerà sotto pelle con i suoi assoli e i suoi intrecci di chitarra merito di un McCollum mai così ispirato. Presto, prendete posto! La messa laica del più grande performer dell’alternative rock sta per iniziare. Perderla sarebbe un vero peccato!

Voto: 10

Giudizio: Obbligatorio